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La Città metropolitana di Bologna, nell’ambito del Piano per l’Uguaglianza, adottato in Consiglio il 13 luglio 2022 e dell’Accordo metropolitano per l’accoglienza e l’ospitalità delle donne vittima di violenza di genere, monitora l’andamento della violenza, raccogliendo ed elaborando i numeri delle donne accolte ed ospitate nel territorio metropolitano.
Unico nel suo genere, l’Accordo, di durata quinquennale, sottoscritto nel 2015, rinnovato nel 2020 e nuovamente nel 2025, regola l’accoglienza e l’ospitalità di donne maltrattate o che hanno subito violenza su tre livelli: ospitalità in pronta accoglienza, ospitalità in seconda accoglienza, anche ad alta intensità educativa e il livello della consulenza, ascolto e sostegno.
Sono 1.289 le donne accolte nel 2024 nel territorio metropolitano di Bologna, nell’ambito dell’Accordo, complessivamente 11.176 le donne accolte dai presidi del territorio, dal 2016 al 2024.
Il 23% delle donne ha un’età compresa fra i 18 e i 29 anni, il 23% tra i 30 e i 39 anni, il 24% è nella fascia d’età fra i 40 e i 49 anni e il 15% ha fra i 50 anni e 59 anni.
Nel 42% dei casi si tratta di violenza di tipo psicologica, nel 26% fisica, seguita da un 21% di violenza economica e un 12% di violenza sessuale.
Il 52% ha preso contatto con le forze dell’ordine prima o dopo l’attivazione del percorso con i Centri Antiviolenza (+3% rispetto al 2023) e il 35% ha denunciato il maltrattante prima o dopo l’attivazione del percorso (+1% rispetto al 2023).
Il 60% delle donne dichiara di aver subito violenza dal partner, il 16% dall’ex partner, il 10% da un amico/conoscente e l’8% da un familiare.
Pertanto, il 94%, delle donne accolte nei Centri Antiviolenza nel 2024, ha subito violenza da una persona conosciuta (partner, ex partner, familiare, amico/conoscente). – dato in aumento rispetto al 91% dell’anno precedente.
Questo dato conferma che la violenza viene esercitata e agita da uomini che hanno avuto o hanno una relazione affettiva con la donna. Quasi mai l’autore della violenza è un estraneo (2%). Nel 2021 il 73,4% delle donne accolte dichiarava di aver subito violenza dal partner o dall’ex partner, nel 2022 il 79%, nel 2023 il 75 % e nel 2024 il 76%.Le forze dell’ordine e i servizi sociali e sanitari hanno un ruolo importantissimo nell’orientare le donne verso i CAV. Dai dati emerge che il 66% delle donne sono state inviate ai CAV dai servizi del territorio (forze dell’ordine, servizi sociali). Nello specifico: nel 39% dei casi le donne sono state inviate ai Centri Antiviolenza dai Servizi Sociali del territorio metropolitano, e nel 27% dalle Forze dell’Ordine.
Importante mettere in evidenza che il 27% ha interrotto il percorso con i Centri antiviolenza.
Rientrano in questa casistica anche donne che interrompono il percorso dopo un primo contatto,
per poi chiedere nuovamente supporto in un momento successivo, ma anche donne che interrompono il percorso in fase più avanzate (durante ospitalità in pronta accoglienza/casa rifugio, durante il procedimento giudiziario, ecc…). Questo dato è in calo rispetto agli anni precedenti: nel 2022 era il 40% e nel 2023 il 33%.
Nell’ambito dei posti previsti nell’Accordo metropolitano, nel 2024 sono state registrate complessivamente 116 ospitalità.
Da una prima analisi qualitativa, realizzata con i Centri Antiviolenza, si rileva inoltre che:
- Aumenta la percentuale delle donne che denunciano il maltrattante e che prendono contatto con le forze dell’ordine, in diminuzione il numero delle ritrattazioni, ossia del numero di donne che interrompono il percorso. Aumenta, quindi, la fiducia della donna nei confronti della rete dei servizi, il funzionamento della rete e la sinergia tra i diversi soggetti che a vario titolo si occupano di contrasto alla violenza;
- In aumento il numero delle donne che subiscono violenza da una persona conosciuta (partner, ex partner, familiare, amico/conoscente). Nel 2024, 94% rispetto al 91% dell’anno precedente;
- Aumenta la mancata risposta di ospitalità nei posti dedicati, causata in parte anche dai tempi di ospitalità più lunghi, dovuti alla difficoltà del sistema nel riuscire a dare risposte su autonomia abitativa ed economico/lavorativa delle donne ospitate/accolte;
- La mancata ospitalità nei posti dell’Accordo, porta all’aumento del numero delle donne/dei nuclei collocate/i presso alberghi o altre soluzioni. Si mette in evidenza una maggiore complessità nella protezione e nell’accompagnamento della donna/nucleo.
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Ultimo aggiornamento: 25-11-2025, 17:06

